Teatro

Pronto, chi è? Salve, sono il teatro. Stiamo insieme anche al telefono?

Il Menu della Poesia
Il Menu della Poesia

Trovare il buono anche in questo periodo di emergenza sanitaria: si diffonde sempre di più l’esperienza nuova del teatro e della poesia recapitate fino a casa. Al telefono.

Nessuna platea, nessun applauso, nessuna luce a illuminare gli artisti a fine spettacolo. Il teatro, in attesa che il prossimo 15 giugno riprendano le rappresentazioni nei luoghi in cui sia possibile mantenere il distanziamento sociale (comunque pochissime), è una voce nel silenzio di un rapporto a due, quello fra attore e spettatore.

Diversi i progetti che alcuni teatri e compagnie hanno coraggiosamente prodotto in piena emergenza, dai menu poetici alle interpretazioni attoriali di testi da veicolare sul web, fino alle drammaturgie interattive al telefono.

Una nuova condivisione

Un cambiamento imposto dalle circostanze? Non solo. Il mutamento di relazione con il pubblico indotto dalla necessità emergenziale potrebbe costituire una parte della programmazione anche dopo il ritorno alla normalità. Perché la condivisione con artisti e operatori, si tratti di videoconferenze aperte o di esibizioni programmate dalle cucine di casa degli artisti, dai terrazzi e dai salotti, è un’esperienza nuova e spiazzante.

@Domenico Conte


Ma ancor di più lo è stato scoprire che una drammaturgia può essere interpretata al telefono ponendo l’ascoltatore nel ruolo dell’attore-interlocutore, come nel caso di Theatre on  a line della compagnia Cuocolo Bosetti per il teatro della Tosse di Genova. O ancora nel format web Racconti in tempo di peste di Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado D’Elia di Milano, che da subito ha coinvolto attori nazionali e internazionali in letture quotidiane di testi classici e contemporanei. 

Chi poteva, fra gli artisti che hanno aderito, andava in giardino o nella campagna vicino casa, chi non poteva interpretava direttamente dalla sala da pranzo, a vantaggio di un’autenticità che di solito si svela nel processo di creazione più che nel risultato.

...e la poesia? Certo, anche la poesia.

Ma c’è dell’altro. Per molti il teatro è stato una medicina dolce, l’acqua e zucchero “curativa” che ci davano da piccoli. Stiamo parlando della poesia: sollievo dell’anima ma anche passaggio per l’inferno, dipende. In tutti i casi un viaggio dentro noi stessi che ci ha aiutato a scoprire le nostre reazioni, paure e aspettative in una fase difficile. 

Al Theatre de la Ville di Parigi è nata l’idea di offrire al pubblico consultazioni poetiche al telefono, subito accolta dal teatro della Pergola di Firenze, unico partner italiano del progetto. Sotto la direzione di Emmanuel Demarcy-Mota, gli attori del teatro fiorentino hanno sperimentato la formula della poesia a scelta dello spettatore. Una risposta al suo stato d’animo, semplice e gratuita. 

@Laila Pozzo


Il Menu della poesia è invece il progetto dell’omonima associazione culturale di Milano, nato da un collettivo di attori-maitres che in situazione di normalità servono poesie recitandole a tavola, abbinate a piatti e degustazioni.

Aspettando la riapertura di ristoranti e teatri, hanno pensato, in occasione della Giornata mondiale della poesia il 21 marzo scorso, di lanciare un progetto di poesie al telefono per raccogliere fondi a sostegno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, una delle strutture sanitarie più colpite. L’esperimento ha registrato una grandissima partecipazione, e così gli artisti hanno deciso di portarlo avanti.

Now/Everywhere teatro, musica e danza possibili è invece il progetto di Amat, circuito multidisciplinare delle Marche. Se il luogo del teatro è interdetto non lo sono i tanti luoghi immateriali, web e telefono, che a distanza permettono ancora un rapporto tra artisti e pubblico. Un rapporto che guadagna in intimità ciò che perde in termini di socialità. 

Fino al 24 maggio l’invito è su zoom per assistere ad Hamlet private, una video-performance che offre a un solo spettatore per volta l’esperienza privata ed esclusiva, intima e profonda, dell’Amleto che risiede in ognuno di noi. Attore e spettatore seguono il destino di 22 carte ispirate alla storia di Amleto che vengono man mano svelate, posizionate, scelte, escluse, e rivelate. La storia del giovane principe si intreccia così con quella personale di chi assiste.